Il residuo fisso nelle acque minerali - Cicogna acque minerali

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Il residuo fisso nelle acque minerali

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RESIDUO FISSO NELLE ACQUE MINERALI

Cos'è il residuo fisso nelle acque minerali?
Un valore elevato fa male?
Approfondimenti e confronto tra alcune acque presenti sul mercato ed impariamo a leggere le etichette delle bottiglie d'acqua minerale in modo da scegliere consapevolmente quale bere.


Acque minimamente mineralizzate:  residuo fisso minore a 50 mg/l
Acque minerali:  residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l
Acque medio minerali:  residuo fisso compreso tra 501  e 1500 mg/l
Acque ricche di minerali (calcio, sodio, ferro,fluoro):  residuo fisso oltre 1500 mg/l
Spesso utilizziamo il termine naturale riferito all'acqua come sinonimo di oligominerale, ma non è così. Acqua naturale, non vuol dire acqua oligominerale.
Si definisce minerale un’acqua che viene imbottigliata direttamente alla sorgente, naturale se non subisce modifiche come l’aggiunta di anidride carbonica o clorazione e filtrazione.
L'acqua, infatti, viene filtrata per essere liberata da contaminanti solidi, e successivamente viene clorata per disinfettarla da eventuali patogeni.
L’acqua minerale in particolare può essere: naturale con minore o maggiore residuo fisso, oligominerale, ricca di minerali, o effervescente.
Acque minimamente mineralizzate con residuo fisso basso
  • In tali acque il valore del residuo fisso è minore a 50 mg], indicate per un'alimentazione neonatale, in quanto, essendo povere di sali minerali, sono altamente digeribili

Acque oligominerali, con residuo fisso medio
  • Il valore del residuo fisso è compreso tra 50 e 500 mg/l. Sono acque che dissetano e garantiscono un apporto di minerali moderato. In particolare, in assenza di specifiche patologie o di particolari condizioni, la oligominerale è tra le acque più consigliate in quanto i sali minerali vengono assunti già abbondantemente con un'alimentazione varia.

Acque medio minerali con residuo fisso alto
  • Hanno residuo fisso compreso tra 501 e 1500 mal, che sono le più indicate in condizioni in cui l'organismo ne è carente, (senilità, sport,...ecc).
Il residuo fisso è dato generalmente dalla presenza di sali, calcio, magnesio, sodio, potassio, fosfati nitrati e cloruro.
Tali sostanze devono avere dimensioni uguali o inferiori a due micrometri. Le acque ricche di minerali possono avere altri minerali e essere di vario tipo a seconda dello ione più presente:
acque ferrose, con prevalenza di ferro, acque sulfuree ricche di zolfo, acqua fluorata, acqua bicarbonato - calcica più alcalina

Altri parametri correlati al residuo fisso

Oltre al residuo fisso vi sono altri parametri ad esso correlati e che vengono anch'essi riportati in etichetta
La conducibilità elettrica di un'acqua dipende dal residuo fisso, ossia dalla concentrazione di ioni in essa disciolti.
Più sali minerali sono presenti più l’acqua sarà in grado di condurre cariche negative
Il ph, invece dipende dalla presenza di bicarbonati: se più concentrati determinano una tendenza alcalina (limite massimo 9,5), quando meno presenti determinano un'acqua più acida (limite minimo 6,5)
La durezza dell’acqua è un dato correlato al residuo fisso, ma più specifico: esso si riferisce alla quantità di calcio e magnesio nell'acqua.
Un'acqua è definita dura quando contiene maggiore quantità di questi ioni, mentre si definiscono dolci, le acque che ne sono carenti.
È vero che il residuo fisso può far male?

È importante tuttavia, non solo capire cosè il residuo e come interpretare i valori sulle etichette, ma anche capire se il residuo fa male, e perché? In verità la risposta a questa domanda è no, o almeno non sempre!

Il residuo fisso non è nocivo in assoluto, in quanto è costituito da sali minerali e non da sostanze dannose.
Gli eventuali effetti collaterali possono manifestarsi nel caso in cui si esageri con le quantità.
I sali in eccesso tendono a depositarsi nei tessuti richiamando acqua e ad accumularsi a livello renale.
Ecco perché. come in tutte le cose, il segreto sta nella moderazione e nello scegliere una tipologia di acqua che risponda alle effettive esigenze dell'organismo.

Inoltre è consigliabile scegliere l'acqua più indicata per i propri bisogni, In caso di specifiche condizioni sarà il medico a suggerire la tipologia e se scegliere un'acqua più ricca di sali minerali e quindi con alto residuo
fisso, o meno ricca e quindi con basso residuo fisso.
Come già detto sopra è importante ricordare che non esiste un'acqua buona in assoluto, piuttosto esiste l'acqua più indicata per un determinato bisogno o stile di vita

Acque oligominerali per chi soffre di ipertensione
Per esempio, le acque oligominerali povere di sodio, sona indicate per chi soffre di ipertensione insieme, però, ad una drastica riduzione di questo ione dalla dieta il sodio, infatti , causa aumento della pressione tanto è che
l'organizzazione mondiale della sanità ha stabilito che la dose giornaliera non deve superare i due grammi.

Residuo fisso basso contro la cellulite
Per contrastare la cellulite è utile scegliere un'acqua oligominerale con residuo fisso basso (al di sotto di 200 mg/l), per eliminare il sodio in eccesso che richiama acqua nei tessuti provocando ritenzione idrica e pelle a buccia d'arancia.

Acqua minimamente mineralizzata per l'alimentazione neonatale
L'acqua con basso residuo fisso è adatta ai bambini perché altamente digeribile. Per la diluizione del latte in formula fin dai primissimi giorni possono essere utilizzate acque con residuo fisso al di sotto di 50 mg/l.  
È indicata anche durante li attacchi di gotta per diluire ed eliminare l'acido

Acque mediamente mineralizzata per gli sportivi
Gli sportivi infatti, necessitano di reintegrare i sali minerali persi con la sudorazione durante l'allenamento.

Acqua calcica per ossa e denti.
In particolare le acque ricche di calcio, sono utili per la crescita e il mantenimento di denti e struttura ossea, quindi per prevenire l'osteoporosi nell'alimentazione infantile.

Acqua ferrosa contro l'anemia.
L'acqua con prevalenza di ferro, è ul in caso di anemia da carenza di ferro, ma è sconsigliata in presenza di patologie gastriche in quanto il minerale in eccesso può irritare la mucosa gastrica, fino a provocare vere e
proprie lesioni.

Le acque solforose per combattere la stitichezza
L'acqua ricca di zolfo può servire per patologie ostuttive dei dotti biliari, poiché lo zolfo aumenta le secrezioni dell'apparato gastroenterico e la peristalsi.

Quale acqua è maggiormente consigliata nel caso  di calcoli renali?
Un caso a parte costituisce la calcolosi renale: in genere in tale situazione viene consigliata acqua olgominerale, in misura di 1,5 - 2.5 litri al giorno, per evitare il deposito di ulteriori sali di calcio.
In presenza di calcoli renali è importante bere almeno due litri di acqua per aumentare il volume di urina e sciogliere eventuali aggregati, una volta passata a fase acula delle coliche, quando cioè, il calcolo attraversa il rene verso l'uretra provocando dolore.
In questa fase è più utile procedere con terapia opportuna atta a rilassare la muscolatura e rallentare il flusso di urina, introducendo meno liquidi, per permettere un'espulsione efficace e meno dolorosa possibile.
fonte: Benessere360, dott.ssa Valentino Coviello (specialista in biologia e nutrizione)
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